Oggi ho scelto per voi (meglio un "tu"? C'è un plurale lì fuori?) tre frasi stupende. Di quelle che fossi stato ancora al liceo avrei trascritto sul mio diario, ma solo fino al secondo anno, che poi capisci che il diario è troppo pussy per una sana adolescenza eterosessuomane. Insomma, sono tre sentenze definitive, modo loro. Le ho scelte perché fanno ridere, per i concetti che esprimono, per come li esprimono: parlano di inevitabilità della politica, da tre angoli diversi ma è la stessa roba. E dicono tutto. Di noi, di chi siamo. Noi, proprio noi. Mica loro. Loro siamo noi. Nel nostro giorno peggiore, strafatti di crack, sporchi di merda, con una febbre equina. Ma profondamente italiani. Poi, dopo, quando siete al calduccio della vostra vita familiare, sulla sedia a dondolo, mentre fumate la pipa, raccontatevelo che non è vero. Che voi Pionati, Scilipoti, e Rotondi li odiate. Ma intanto questo è il loro modo di urlare al mondo: io sono qui. Ove mai avessimo rimosso, sai: siamo qui perché voi ci avete messo qui a dire cose come queste, e voi ci pagate stipendi e vitalizzi.
Ecco, dunque, le tre frasi. Scegliete voi chi ha detto cosa. Tanto fa lo stesso.
La favola dei professori-taumaturghi finirà presto e passerà la parola inevitabilmente alla politica
Devo dire la verità: quest'anno e mezzo che staremo in Parlamento, sarà uno stipendio rubato. Lo confesso: per la prima volta in vita mia lo ritengo proprio uno stipendio rubato
In linea di massima sì, il figlio di due genitori dello stesso sesso potrebbe imitare i propri genitori e diventare gay o lesbica anche lui o lei
vabbè non c'è gara, la meglio è quella di rotondi, non per l'asserzione ma per il presupposto: eri ministro per l'attuazione del programma, cioè una cosa che il governo berlusconi non ha mai minimamente preso in considerazione. Quindi dal 2008 a una settimana fa ti pare che te li guadagnassi gli stipendi?
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