La cosa è abbastanza risaputa e ve la semplifico così: a Gardaland le persone con sindrome di Down non possono utilizzare alcune giostre semplicemente perché... sono Down. Succede solo a Gardaland, tanto per intenderci. La questione è vecchiotta e viene fuori ogni volta che qualcuno si indigna. Però mi pare il caso di indignarci ad oltranza, se è possibile. Visto che Danilo Santi, direttore generale Parchi Gardaland, continua a rispondere alle accuse di discriminazione con argomenti burocraticamente disarmanti.
Cioé, dice Santi, le limitazioni alle singole attrazioni sono "poste per adempiere a obblighi di legge ed esclusivamente per ragioni di sicurezza, come previsto anche dalla norma EN n. 13814". Secondo Santi "è assolutamente privo di fondamento l'assunto secondo il quale il Parco vieterebbe l'utilizzo di alcune attrazioni a persone con sindrome di Down, esclusivamente in virtu' delle loro peculiari caratteristiche somatiche, che, invece, non hanno alcuna rilevanza, se non nei limiti in cui siano sintomi di una disabilita' che integra un motivo di salute e di sicurezza tale da giustificarne il diniego all'accesso".
Segnatevi questo passaggio: per Gardaland le facce da Down non hanno rilevanza se non quando tradiscono il fatto che chi le indossa è una persona Down. Non male, eh?
Basterebbe questo ad alimentare la gogna. E poi il direttore del parco non spiega quali rischi specifici corra una persona con sindrome di Down rispetto a una persona normodotata, e non chiarisce perché il divieto si applichi solamente alle persone con sindrome di Down. Non mi è ancora chiaro infine il collegamento automatico fra l'essere un Down e l'avere una condizione di salute che impedirebbe l'uso di alcune attrazioni. Del resto, fanno notare le associazioni, perché negli altri parchi le cose vanno diversamente?
Una volta di più: chiedere scusa e riparare, no eh? No, no, è la legge che ci impone la perenne inciviltà.
lunedì 31 ottobre 2011
MMM SE HAI LA FACCIA DA DOWN SEI UN DOWN E ALLORA NIENTE GARDALAND
venerdì 28 ottobre 2011
VOLA COL CEPU
Va bene che la storia dello scotch era una fregnaccia, ma questa è realtà ai limiti dell'irrealtà. Voi, davvero, vi affidereste a piloti addestrati al Cepu? A quando gli astronauti della Scuola Radio Elettra?
mercoledì 26 ottobre 2011
BELEN A GRANDE RICHIESTA CON IRONIA MA ANCHE NO
C'ho messo una settimana e più per arrivare a questa sentenza definitiva, inattaccabile e incensurabile:
il video porno di Belen è il bene assoluto
Migliora l'umore, il tono muscolare, le aspettative di vita. Risponde a domande ataviche come l'annosa "chissà cosa c'è sotto quei sei centimetri quadrati di minigonna?". Ti permette di ridere guardando Colorado Café, e capirete che siamo al livello di Lazzaro alzati e cammina. Di più, ti spinge ad acquistare l'ultimo libro di Vespa! C'è gente che ha ricominciato a credere agli alieni, perché se io casilingo di voghero ho accesso ad un 69 made in Belen, allora dai che non siamo da soli nell'universo. E Sanremo... Sanremo va riesumato dalle teche Rai e riproposto in video h24, e proiettato nelle scuole con annesso dibattito: prima un pompino su internet e poi il successo o prima la fama nazionalpopolare e poi uno smorzacandela? Ecco, quel video ha ridicolizzato Paris Hilton e Pamela Andersson. O, per rimanere nella pornografia, gli sms di Bocchino alla Began. Non so voi, ma io ho preso a contare gli anni da adesso, anno primo DB. Il 18 ottobre, a casa mia, ora è Natale. Ed è buona creanza, al mattino, salutarsi con un "Buonbelen", o semplicemente "Belen" se si vuol restare sull'informale. E vogliamo parlare della fotografia, della colonna sonora, dei dialoghi, del gatto ammiccante che spia l'amplesso (c'è, c'è, guardate bene...)? Tutto funzionale alla perfetta simbiosi tra te, spettatore inebetito, e lui, Tobias Blanco, che ogni tanto guarda in camera e tu gli dai un high five per ringraziarlo.
Ora, se avete amici che dicono di non averlo visto, non è il caso di rompere subito rapporti magari decennali. Indirizzateli sulla retta via, su Youporn o magari andate alla stazione di Napoli e comprategli il dvd (10 euro, ma siam passsii?), sarà una gradita strenna natalizia. E poi passate all'incasso: faranno di tutto per voi. Se invece doveste imbattervi negli scandalizzati, i disgustati, i fighetta che loro queste cose neppure le guardano, o gli intellettuali con occhiaia da Jenna Jameson legge la Divina Commedia, beh... loro sono il male assoluto. E meritano di vivere una vita da Belenless... Meglio l'inferno, cazzo.
lunedì 24 ottobre 2011
IN DIRETTA PER SIC, 24H
Detto che sulla morte del Sic non ho nulla da scrivere per catatonico stupore, merita un accenno a latere quest'uomo qui:
Antonio Boselli, l'esperto di motori di Skysport. Ieri, a tragedia avvenuta, l'hanno incollato alla poltroncina di SkySport24 e l'hanno lasciato andar via credo a notte fonde. Avrà fatto, con gli occhi lucidi, tipo 10 ore di diretta, a ripetere un centinaio di volte la dinamica dell'incidente, ad esaminare il fotogramma della morte per una decina di edizioni di fila, a parlare di Marco rimbalzando pure nello studio del pallone. Roba che a me, solo a guardarlo, m'ha preso una pena. Va bene fare il proprio lavoro, ma la logica delle news 24h ieri ha centrifugato 'sto poveretto di giornalista e l'ha messo a commentare in maniera ad un certo punto quasi pornografica un evento di una tristezza indicibile. Lui, Boselli, a botta fresca fresca, aveva twittato questo: Ma vaffanculo!!!! Ma come cazzo è possibile!!! Marcoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Poi s'è infilato una maschera di elegantissima compostezza e ha retto con toni perfetti un macello di pomeriggio. Di merda, proprio. Ecco, Antonio, spero che tu oggi te la sia presa di corta...
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martedì 18 ottobre 2011
STADIO SAN PAOLO, LA LEGGE GIOCA FUORI CASA
Badate che questo post, potete leggerlo anche sul Napolista (grazie!), e precisamente qui...
Allo stadio le leggi, la maggior parte delle leggi, non valgono. Un clichè, dici. Un luogo comune. Esatto, lo stadio di Napoli è un luogo comune fuorilegge. Basta stampare dal sito della Società Calcio Napoli il regolamento di utilizzo dell’impianto, e fare una semplice verifica. Vai a vedere Napoli-Milan in un mite pomeriggio di settembre da 34 gradi all’ombra, e spunti l’elenco delle norme violate. Anticipiamo il resoconto: quella stampa avrà maggior dignità quando avrà preso il volo come aereo di carta. Eppure non è che il regolamento se lo sono inventati quelli del Napoli, sia chiaro. E’ la legge italiana, che viene calpestata ogni weekend pallonaro.
Allo stadio le leggi, la maggior parte delle leggi, non valgono. Un clichè, dici. Un luogo comune. Esatto, lo stadio di Napoli è un luogo comune fuorilegge. Basta stampare dal sito della Società Calcio Napoli il regolamento di utilizzo dell’impianto, e fare una semplice verifica. Vai a vedere Napoli-Milan in un mite pomeriggio di settembre da 34 gradi all’ombra, e spunti l’elenco delle norme violate. Anticipiamo il resoconto: quella stampa avrà maggior dignità quando avrà preso il volo come aereo di carta. Eppure non è che il regolamento se lo sono inventati quelli del Napoli, sia chiaro. E’ la legge italiana, che viene calpestata ogni weekend pallonaro.
Il tempo di parcheggiare lo scooter su un marciapiede qualunque al modico pizzo di 3 euro, dirimpetto alla pattuglia dei Carabinieri e ci ritroviamo davanti ai cancelli del San Paolo, che - dicono – aprono alle 17. Alle 18 sono ancora chiusi. Eccoci qua: da regolamento i cancelli andrebbero aperti 3 ore prima dell’evento. Napoli-Milan non è mica una partita che fa il pienone, eh. Saranno stati colti di sorpresa, i responsabili dell’ordine pubblico quando la marmellata di folla va a spalmarsi contro i muri. Poi aprono, e mi controllano il biglietto, e il documento d’identità. Passo il cosiddetto “prefiltraggio”. Arrivo ai tornelli, quelli tanto voluti da Maroni. Lo steward prodigo di buone maniere mi strappa il tagliando di mano, lo vidima e mi spinge: “Vai va’”. “Scusi, ma il biglietto è mio”. “No questo lo tengo, vai!”. “Ma no, lo voglio, è mio…”. Un altro steward rompe gli indugi e mi chiede di gettare immediatamente la bottiglietta d’acqua. E’ evidente che anche qui valgono le stesse rigide regole dell’aviazione civile. Però intanto il mio biglietto è scomparso. Sono basito, che è un modo come un altro per dire che mi girano i maroni. Perché quel benedetto regolamento dice che “il tagliando dovrà essere conservato fino all’uscita dall’impianto e mostrato, in qualsiasi momento, a richiesta del personale preposto”. Vorrei evitare che qualcun altro entri allo stadio a mio nome. Sai com’è. E soprattutto che qualche solerte steward identificasse l’impostore trascinandomi in un impiccio. Ma abbozzo, visto l’andazzo l’evenienza mi pare probabile quanto un’improvvisa nevicata.
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lunedì 17 ottobre 2011
CI E'
Se ascoltate le nuove intercettazioni del duetto Berlusconi-Lavitola pubblicate da Repubblica, converrete con me su una cosa: Berlusconi ci crede davvero, alle cose che dice. Poi scanniamoci pure sul merito "eversivo", sui contenuti. Ma il vero retroscena svelato è questo: non è una solfa che usa in tv e per la tv e basta. Se pure in una telefonata informale, con un sodale, se ne esce sempre con la storia dei giudici, i giornali di sinistra, la Consulta... allora non ci fa. Ci è.
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venerdì 14 ottobre 2011
LEHNERIADE (puntata 11, della merda)
Sono 20 minuti che leggo e rileggo, ma riesco a capire solo il concetto "merda". Perciò ne spalmo un po' sulle vostre coscienze. Vai Gianca':
"L' irresistibile ed iraconda pulsione della Bindi verso la coprofilia non disvela solo il subconscio della Rosy, ma rimanda al Pd come partito ottimo non per governare, bensi' per concimare".
Giancarlo Lehner di Pt
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mercoledì 12 ottobre 2011
LARGO AI GIOVANI!
Dalla teoria...
Da un bando di concorso della Facoltà di Lettera e Filosofia della Federico II di Napoli, pubblicato qualche settimana fa (http://allegati.unina.it/ docenti/contratti/2011/10ott/ LF_INS_13.pdf):
"Combatterò in tutti modi nella mia riforma i baroni universitari, aprendo ai giovani e alle eccellenze culturali di questo paese". (M. Gelmini, 2010)Alla pratica...
Da un bando di concorso della Facoltà di Lettera e Filosofia della Federico II di Napoli, pubblicato qualche settimana fa (http://allegati.unina.it/
Si rende noto che questa Facoltà, per l'anno accademico 2010/2011, dovrà provvedere al conferimento degli incarichi d’insegnamento indicati nell’allegato “A” - che costituisce parte integrante del presente Bando - per i corsi di studi e i settori scientifico-disciplinari ivi specificati, mediante contratto di diritto privato, ai sensi del vigente regolamento recante “Disposizioni transitorie in materia di incarichi d’insegnamento” emanato con Decreto Rettorale n.327 del 25 febbraio 2011 e disponibile sul sito web di Ateneo www.unina.it, nella sezione Atti e norme.Le esperienze professionali e/o scientifiche richieste, l’impegno orario e il compenso orario, a lordo delle ritenute a carico del docente, sono indicati nel medesimo allegato. La copertura della spesa complessiva relativa al presente Bando, pari ad €. 19.880,00 al netto degli oneri a carico dell’Amministrazione quantificati in € 5.232,42 per un costo totale del presente bando pari ad € 25.112,42 è assicurata dalle risorse economiche destinate dal competente Organo Accademico (delibera del Senato Accademico del 25/07/2011 e del C.d.A. del 26/07/2011) alle esigenze didattiche di questa Facoltà per l’a.a. 2011/12Possono concorrere all’attribuzione dell’incarico esperti di alta qualificazione in possesso di un significativo curriculum scientifico o professionale che siano:1) dipendenti da altre amministrazioni, enti o imprese, ovvero2) titolari di pensione, ovvero3) lavoratori autonomi in possesso di un reddito annuo non inferiore a 40.000 euro lordi.Largo ai giovani!!!
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lunedì 10 ottobre 2011
IL CRACK DELLA BORSA E' COLPA DEI DROGATI...
C'è qualcosa di maligno in me. Una perversione occulta. Ho chiesto pure ad un paio di esorcisti semiprofessionisti, ma nemmeno loro hanno saputo darmi una risposta. Il fatto è che mi ostino a guardarli, ad ascoltarli, come si fa quando in autostrada becchi un incidente e non ti riesce di farti pudicamente i cazzi tuoi. Ecco, con lo stesso spirito sadomaso io vengo a proporvi quest'oggi...
Ok, questo il momento in cui tocca avvertire i deboli di stomaco: fermatevi, lasciate perdere, non è per voi. Per tutti gli altri che, come me, riescono a trovare assolutamente impagabile deiezioni mentali del genere, vi lascio alla trascrizione della geniale ultima menata del succitato:
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi
intervistato da
Klaus Davi
Ok, questo il momento in cui tocca avvertire i deboli di stomaco: fermatevi, lasciate perdere, non è per voi. Per tutti gli altri che, come me, riescono a trovare assolutamente impagabile deiezioni mentali del genere, vi lascio alla trascrizione della geniale ultima menata del succitato:
"Dopo piloti, autisti, funzionari pubblici, chirurghi, poliziotti e carabinieri, e' assolutamente auspicabile che siano rapidamente effettuati controlli antidroga anche a Piazza Affari. Non possiamo non tener conto di denunce di luminari autorevoli sul forte consumo di cocaina fra i trader di borsa. Il nostro intento e' intervenire prima per evitare che si pianga dopo a causa dei danni provocati dalla droga. Ci sono pubblicazioni che collegano il crack di New York all'abuso di droga. Allarmi seri da prendere in considerazione".
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venerdì 7 ottobre 2011
UN BORDELLO DI LUSSO A PALAZZO BERLUSCONI (TUTTO IL MONDO E' IL NOSTRO PAESE)
"... conocido como el Indio Blanco, en los cuales se ejerce la prostitución. La presentación judicial, que data de dos meses atràs, menciona a La Rosa, de Callao 125 bis y el Palacio Berlusconi, de Sarmiento 1112...".
Nel 'Palazzo Berlusconi' c'e' un bordello di lusso. Ma non è una storia italiana, questa. Perché Palazzo Berlusconi si trova nella città di Rosario, in Argentina. L'abbinamento mignotte-Berlusconi è troppo gustoso perché i giornali argentini non rilancino la notizia. E allora ecco scattare le proteste degli indignados nostrani, l''Associazione Insieme Argentina', che a nome del Antonio Bruzzese, scrive al sindaco di Rosario: "Egregio sig. Sindaco- si legge sul www.emigrazione-notizie.org- voglio esporre la mia profonda indignazione per l'esistenza nella citta' di Rosario di un luogo di dubbia moralita', che porta il nome del primo ministro del mio paese, Silvio Berlusconi, chiamato 'Palazzo Berlusconi', un bordello destinato a un pubblico di alto livello economico. É molto offensivo che si sia permesso in questo Comune l´utilizzo del nome di una delle massime cariche dell´Estato italiano. Non e' la mia intenzione giudicare la moralità di Berlusconi, tanto meno uscire alla sua difesa, perchè il tema trascende la persona e ridicolizza il Paese che rappresenta, al di là della sua gestione di governo. Mi auguro da sua parte la comprensione di un tema cosi delicato e una rapida risoluzione, in difesa dell´italianità e le relazioni tra i nostri paesi".
Per caso, Bruzzese, in questi ultimi mesi, ha mai pensato di scrivere una bella letterina al sindaco di Roma Alemanno? Sa, ci sarebbe da difendere anche l'onorabilità del Commendatore Vincenzo Grazioli, il cui Palazzo nel mondo non mi pare abbia fama tanto diversa...
Nel 'Palazzo Berlusconi' c'e' un bordello di lusso. Ma non è una storia italiana, questa. Perché Palazzo Berlusconi si trova nella città di Rosario, in Argentina. L'abbinamento mignotte-Berlusconi è troppo gustoso perché i giornali argentini non rilancino la notizia. E allora ecco scattare le proteste degli indignados nostrani, l''Associazione Insieme Argentina', che a nome del Antonio Bruzzese, scrive al sindaco di Rosario: "Egregio sig. Sindaco- si legge sul www.emigrazione-notizie.org- voglio esporre la mia profonda indignazione per l'esistenza nella citta' di Rosario di un luogo di dubbia moralita', che porta il nome del primo ministro del mio paese, Silvio Berlusconi, chiamato 'Palazzo Berlusconi', un bordello destinato a un pubblico di alto livello economico. É molto offensivo che si sia permesso in questo Comune l´utilizzo del nome di una delle massime cariche dell´Estato italiano. Non e' la mia intenzione giudicare la moralità di Berlusconi, tanto meno uscire alla sua difesa, perchè il tema trascende la persona e ridicolizza il Paese che rappresenta, al di là della sua gestione di governo. Mi auguro da sua parte la comprensione di un tema cosi delicato e una rapida risoluzione, in difesa dell´italianità e le relazioni tra i nostri paesi".
Per caso, Bruzzese, in questi ultimi mesi, ha mai pensato di scrivere una bella letterina al sindaco di Roma Alemanno? Sa, ci sarebbe da difendere anche l'onorabilità del Commendatore Vincenzo Grazioli, il cui Palazzo nel mondo non mi pare abbia fama tanto diversa...
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giovedì 6 ottobre 2011
E POI GASPARRI PARLO' DI STEVE JOBS (OVVERO LA RETORICA DELLA POLITICA SODOMIZZA IL LUTTO)
Eeeeeeeee, stooop.
Va bene, basta così, tutti a casa: avanti un altro lutto. Che per Steve Jobs abbiamo finito. It's over. Sarebbe stato bello continuare, ragazzi. Una volta tanto è uscito fuori il "popolo della rete", quello che non esiste, ma che oggi sì. Tutti con un contributo da portare nel ricordo del guru, un twit qua, una foto là. Il discorso alla Stanford. Commovente, quasi.
E hanno cominciato a sparare comunicati. Tutti con "la vita cambiata", con le "cose difficili rese facili". Senza porsi mai il dubbio che a nessuno - ma proprio a nessuno - gliene potesse fottere nulla del loro punto di vista su questa precipua morte. E che il sol fatto di aver incaricato i portavoce di impegnarsi sulla questione è dannatamente ridicolo. Nemmeno per i contenuti... quelli sono fatti retoricaccia, la solita. Proprio per volerci essere.
Come Walter 2.0 Veltroni: "Non era un politico, ma ha cambiato modi di vivere".
O come Ombretta Colli, che evidentemente lo conosceva personalmente: "È scomparso non solo un eccezionale creativo ma soprattutto un uomo straordinario".
Dal Molise persino Antonio Di Pietro s'è sentito in dovere di accompagnare per l'ultima volta "un uomo che ha dato un prezioso contributo al progresso".
E' chiaro che la ministra ggggiovane dei ggggiovani Meloni ci abbia trovato il risvolto di settore: "Ha insegnato, in particolare ai piu' giovani, di credere sempre in se' stessi senza lasciarsi appiattire da un conformismo esasperante e vano". (Testuale, la grammatica è quella di un lancio d'agenzia)
E per la stessa ggggiovanissima ragione Matteo Renzi da Firenze, che è hungry, cazzo, e foolish da sempre, non poteva non esibire un originale: "Steve Jobs da Cupertino e' stato il Leonardo da Vinci del nostro tempo".
Peccato che, quando ancora si traballava sul filo della mediocre dignità, sia arrivato...
Va bene, basta così, tutti a casa: avanti un altro lutto. Che per Steve Jobs abbiamo finito. It's over. Sarebbe stato bello continuare, ragazzi. Una volta tanto è uscito fuori il "popolo della rete", quello che non esiste, ma che oggi sì. Tutti con un contributo da portare nel ricordo del guru, un twit qua, una foto là. Il discorso alla Stanford. Commovente, quasi.
E poi
E poi vennero loro
I gerontocrati italioti
I poltronari pro...
...I POLITICI ITALIANI
Che non potevano stare zitti una volta, almeno una. No. Loro c'hanno l'Ipad 2 per giocare a Angry Birds mentre approvano la Finanziaria. E devono, DEVONO, ringraziare un'ultima volta chi gli ha permesso di trasformare le lunghe sedute parlamentari di uno spasso so cool.E hanno cominciato a sparare comunicati. Tutti con "la vita cambiata", con le "cose difficili rese facili". Senza porsi mai il dubbio che a nessuno - ma proprio a nessuno - gliene potesse fottere nulla del loro punto di vista su questa precipua morte. E che il sol fatto di aver incaricato i portavoce di impegnarsi sulla questione è dannatamente ridicolo. Nemmeno per i contenuti... quelli sono fatti retoricaccia, la solita. Proprio per volerci essere.
Come Walter 2.0 Veltroni: "Non era un politico, ma ha cambiato modi di vivere".
O come Ombretta Colli, che evidentemente lo conosceva personalmente: "È scomparso non solo un eccezionale creativo ma soprattutto un uomo straordinario".
Dal Molise persino Antonio Di Pietro s'è sentito in dovere di accompagnare per l'ultima volta "un uomo che ha dato un prezioso contributo al progresso".
E' chiaro che la ministra ggggiovane dei ggggiovani Meloni ci abbia trovato il risvolto di settore: "Ha insegnato, in particolare ai piu' giovani, di credere sempre in se' stessi senza lasciarsi appiattire da un conformismo esasperante e vano". (Testuale, la grammatica è quella di un lancio d'agenzia)
E per la stessa ggggiovanissima ragione Matteo Renzi da Firenze, che è hungry, cazzo, e foolish da sempre, non poteva non esibire un originale: "Steve Jobs da Cupertino e' stato il Leonardo da Vinci del nostro tempo".
Peccato che, quando ancora si traballava sul filo della mediocre dignità, sia arrivato...
...Maurizio Gasparri...
Un nome che i firewall della Apple bloccano condannando i server alla cremazione. Riportiamo la sua dichiarazione per evidente sadismo. Ci scuserai Steve, se t'è toccata pure questa alla fine. Perciò propongo una moratoria sull'# SteveJobs. LHIP (Lasciatelo in pace). Please."Jobs ha cambiato la nostra vita. In un mondo sempre piu' difficile l'ha resa piu' facile. Ha cambiato il nostro modo di comunicare, di ascoltare, di vivere la musica, l'amicizia, la rete. E' stato un Leonardo del nostro tempo. Ha saputo guardare oltre e ora fa parte per sempre della storia del pianeta e della nostra vita quotidiana, che senza di lui sarebbe diversa da come e'".
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LEHNERIADE (puntata 10, dello strascino)
Questa me l'ero persa per la via ma l'ho recuperata in tempo: c'è tutto qui, attualità, sagacia, ironia, letteratura, odontotecnica e Bocchino. E Lavitola, e Amanda e Raffaele, tutti assieme. Welcolme to Lehner party!
"Premesso che l'assoluzione di Raffaele ed Amanda e' un calcio sulle gengive alle inferenze in liberta' delle Procure; premesso che stimo Lavitola quanto Fini, Bocchino e Granata, credo sia urgente spiegare ai pm napoletani che la pesca a strascico nuoce alla salute dei mari ed anche alla credibilita' della magistratura".
Giancarlo Lehner, deputato di Popolo e territorio.
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