martedì 26 novembre 2013
O' CATENACCIO
Ora, fatemi il piacere, in Europa dimenticate di essere "europei". Per una sera scordatevi o' tik tak, sta frenesia di fare il Barcellona ad ogni costo. Lasciate a Napoli l'ansia del bel gioco, ve lo do io lo schema per il Borussia: 8-1-1. Magari un paio di lezioni fatevele dare dalle cheerleaders, vi mettete l'un sull'altro, una difesa a castello sulla linea di porta. Voglio una barriera senza vanità, pura essenza di cazzimma. Voglio il catenaccio. E lo voglio brutto. E lo voglio orgoglioso, ostentato. Voglio dire alla Champions: "Andiamo a Dortmund per lo zero a zero". Senza giri di parole, senza giri di palla. Si può soffrire, come ai bei tempi. C'è tutta un'epica del fango e del sangue, forse anche più nobile dei merletti tanto di moda di 'sti tempi. Non c'è niente di male a snaturarsi, all'evenienza. Anzi, lo impone la maturità. La saggezza di saper riconoscere il momento del ridimensionamento, adattarsi per sopravvivere. Si evita il cortocircuito: fare i belli quando non serve puzza di boria da pezzente sagliuto. E invece questa qualificazione è già meritata, già guadagnata, è nostra. Tocca solo sporcarsi, una volta ancora, una volta di più. Non ho voglia di uscire a testa alta. Ho voglia di entrare a testa bassa. E di restarci, in Europa. Senza fare troppo gli "europei".
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