martedì 26 febbraio 2013

COSA CI FACCIO ANCORA QUA?

Sia messo a verbale che nel mentre il mio Paese si rimbocca nelle sue coperte di merda croccante, nella mia città le folle improvvise e improvvisate hanno impedito ad un tizio che fu il miglior calciatore di ogni tempo di "recarsi a Scampia dove avrebbe voluto visitare piazza Giovanni Paolo II in onore del Papa". Prima, sia chiaro, di aver richiesto regolare udienza al Presidente della Repubblica.
Che poi i vari concetti (la fragrante cacca elettorale, i tumulti nostalgici del popolo bue, la retorica del peccatore che per omaggiare un Papa morto si reca in una piazza a lui intitolata) siano intesi in qualche modo connessi è sicuramente risulta del mio atteggiamento colpevolmente snob.
Cosa cazzo ci faccio ancora qui è in definitiva la domanda.

lunedì 25 febbraio 2013

SE QUESTO È UN NEGRO

Negro. Pure di merda. Ecco: negro di merda. Fossi di colore e giocassi a pallone davanti a 70.000 persone gradirei essere chamato negro di merda. Cosí almeno avrei la sacrosanta opportunità di mandare tutti affanculo con un gesto plateale (chessó, con un calcio volante alla Cantona, tipo), di fermare la partita, di andare in tv e passare per esempio dell'anti-razzismo popolare, eroe della causa. Invece, dico, di questa rarefatta atmosfera di mancato allarme, e soffuso giubilo politically correct: non hanno fatto "bu" a Balotelli, durante il derby di Milano. Evviva. Peró dalla curva interista gli hanno gonfiato in faccia le banane ad altezza tifoso (a simboleggiare intrinsecamente il connubio cazzone che gonfia un cazzo, diciamo). Gli hanno offeso la mamma, e pure la figlia (sua, non sua... che differenza fa? È un neonato!). Lo hanno fischiato. E sottolineo fischiato, perchè il fischio ad personam senza particolari demeriti scatenanti è stato dipinto alla vigilia come l'arma accettabile per l'offesa al reprobo ex. Cioè: le tifoserie organizzate lo hanno proprio diramato come vademecum, il fischiate ma niente "bu". E i giornali tutti ad applaudire compunti: bravi, che bel clima di sport. A nessuno piú passa per la mente che l'avversario sportivo non debba essere offeso, e punto. Che in teoria si andrebbe allo stadio a sostenere la propria parte, se non addirittura a godersi una competizione e basta. È una idea morta e sepolta, proprio. Per cui, poi, se davvero uno stadio intero ti massacra per un'ora e mezza urlando in coro le peggio cose su mamma e figlia, ma senza mai scadere nel razzismo conclamato, allora va tutto bene. Non si sospende la partita, e la vittima non puó nemmeno protestare come ieri ha fatto Balotelli portando un dito davanti alla bocca guardando la sua ex curva. No: Zanetti lo ha ripreso, Cambiasso pure. Devi stare zitto, sopportare, perchè il "figlio di puttana" è offesa accettabile, fa parte della coreografia sonora. Vieni demolito come uomo, ma non come negro. Che culo, eh?

domenica 24 febbraio 2013

COME A SHAWSHANK

C'è poi sempre la stessa aria di asilo temperato da adulti interessati, e sempre lo stesso presidente di seggio, una zitella emaciata che chissà che lavoro fa tra un'elezione e un'altra. E ci sono i rappresentanti di lista ripuliti, quelli che al mio liceo facevano i fascisti e ora si chiamano Fratelli d'Italia e vanno conciati in stile Tecnocasa. C'è un po' di folla fuori, nessuno dentro. E ci sono le solite domande: "Hai votato bene?". Ecco... Stavolta, pure stavolta, non ho votato bene. Ho votato di merda: il male minore, con una legge elettorale schifosa. Sempre e soltanto un timbro inutile sul certificato, a sancire un voto buttato nel cesso. Mentre s'affollano i Grillini, urne piene di voti di protesta che manderanno al Parlamento tanti cacciuttielli. Quei 25enni capolista che i vecchi volponi del Parlamento aspettano all'entrata scommettendo chi si venderà per primo. Come a Shawshank.