mercoledì 28 novembre 2012

E' FACILE A FARE IL NAPOLETANO COI CLICHE' DEGLI ALTRI

Dopo aver appreso che Napoli è ultima penultima (dopo Taranto) in Italia per la qualità della vita secondo la classifica del Sole 24 Ore, Erri De Luca ha scritto ciò:

"Ignoro i criteri di valutazione ma dubito che siano adeguati allo scopo. C’è qualità di vita in una città che vive anche di notte, con bar, negozi, locali aperti e frequentati, a differenza di molte città che alle nove di sera sono deserte senza coprifuoco. Considero qualità della v ita poter mangiare ovunque cose squisite e semplici a prezzi bassi, che altrove sarebbero irreali. Considero qualità della vita il mare che si aggira nella stanza del golfo tra Capri, Sorrento e Posillipo. Considero qualità della vita il vento che spazza il golfo dai quattro punti cardinali e fa l’aria leggera. Considero qualità della vita l’eccellenza del caffè napoletano e della pizza. Considero qualità di vita la cortesia e il sorriso entrando in un negozio, la musica per strada. Considero qualità della vita la storia che affiora dappertutto. Considero qualità della vita la geografia che consola a prima vista, e considero qualità della vita l’ironia diffusa che permette di accogliere queste graduatorie con un “Ma faciteme ‘o piacere”.


Erri De Luca, per la cronaca, vive a Roma...

venerdì 23 novembre 2012

RIPORTIAMO LE FAMIGLIE AL PUB

Riportiamo le famiglie allo stadio, dicevano qualche anno fa. Ora la retorica è in via d’aggiornamento: riportiamo le famiglie al pub. Meglio. Basta violenza, dice la tradizione dell’indignazione. La violenza dei “pochi esagitati” – che da anni ormai “non possiamo chiamare tifosi” perché finisce che quelli, i tifosi, si incazzano e ci menano – ogni tanto te la dimentichi. Poi arriva un giovedì, che una volta di giovedì a pallone manco si giocava, ma tant’è: arriva un giovedì e c’è Lazio-Tottenham, ex Coppa Uefa, e scatta il promemoria del ridicolo. I fatti e i commenti, riassunti in fila, sono uno spettacolo dell’assurdo.
Fase 1: nella notte di mercoledì tifosi della Lazio assaltano un pub di Campo de’ Fiori e massacrano un gruppetto di tifosi inglesi: 10 feriti, locale devastato.
Fase 2: i tifosi della Lazio non sono più della Lazio, nel senso che non ne siamo certi e quindi evitiamo: il titolo diventa “ultras”, che sta bene su tutte le cronache da rissa, come il black block ai cortei. Alemanno istituzionalizza il frasario di circostanza: parla di “sedicenti tifosi, in realtà teppisti”.
Fase 3: arrestano un tifoso della Roma. E mo? Come la mettiamo col colore della violenza? E’ un derby?
Fase 4: l’assalto ha una matrice razzista, nel senso che il Tottenham ha una storia “ebrea”, e questo è un periodo un po’ così da quelle parti, e quindi possiamo smarcarci dalla logica “tifo violento” che sinceramente ha fatto il suo tempo. E invece.
Fase 5: allo stadio, all’Olimpico, nonostante la festa per il ritorno a Roma di Gascoigne, i “sedicenti tifosi in realtà teppisti” ricordano al mondo intero che loro – quelli “in realtà teppisti”, appunto – saranno pure sedicenti tifosi ma sono soprattutto fascisti. E quindi ecco i cori antisemiti in curva Nord: “Juden Tottenham, juden Tottenham”, e poi lo striscione “Free Palestina” (ché i sedicenti tifosi hanno molto a cuore la questione umanitaria, eh).
Fase 6: Lotito, presidente della Lazio, vince il campionato del mondo di arrampicata di specchi quando ribadisce, a cori ancora caldi, che mica è detto che quelli che hanno assaltato il pub erano sicuramente dei tifosi della Lazio. Non lo fa in latino, e di questo rendiamo grazie.
Fase 7: ovvero della figuraccia internazionale. In Gran Bretagna rimbalzano titoli “the stab city” da tutte le parti, e fai una certa fatica a dargli torto. E allora tocca subirci la…
Fase 8: quella in cui si indigna Abete, il presidente della Figc. Ok, è un grande classico della letteratura di genere, però come chiosa mantiene intatta la sua efficacia. Vi segnaliamo le immancabili parole-chiave: “condanna”, “solidarietà”, “altresì”, “auspicio”. Infilateci voi il resto, è un giochino in cui si vince sempre.
Fase 9: il capolavoro. L’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive presso il Viminale ha ovviamente osservato. E si sente in dovere di prendere l’ultima definitiva parola. E dice, letteralmente: “Non c’entra lo sport”.
Perché di “sedicente sport” trattasi, tradotto meglio sarebbe merda. Ma non si dice, fa cafone.

(anche su T-Mag)

NON ROVESCIATE LA BELLEZZA DEL GOL

Ora che l'ha fatto Mexes, possiamo parlarne? E' lecito argomentare che no, non è che ogni volta che uno fa un gol in rovesciata è il miglior giocatore della storia del calcio interplanetario e che no, il gol di Ibrahimovic non è il gol più bello della storia dei gol più belli della storia del calcio eccetera eccetera?
Lo so che ambite tutti ad esserci, a marcare il vostro tempo come il migliore di tutti i tempi, a salvarvi il momento per poterlo poi raccontare al nipotino su una sedia a dondolo, sotto il portico in una notte stellata e la staccionata bianca, "Io, caro Michelino, ho visto il gol più bello di sempre, lo sai?". E' un gioco facile che vale un po' per tutto, e si fa spesso. Ma fatevene una ragione: quel gol, qualsiasi gol in rovesciata, cioé frutto di un singolo - per quanto prezioso - gesto non può valere di più, anche esteticamente, di una sequela di eventi tecnici unici a catena, come un dribbling prolungato portato avanti per lunghi secondi, con l'affanno che ti mangia l'ossigeno, e il mondo là fuori che ha il tempo di chiedersi "COSA STA FACENDO?!".
Ecco, la rovesciata è una cosa che sanno far tutti i calciatori professionisti, più o meno bene. Si impara nei vicoli, per strada, da bambini. E ci provi, ogni tanto ci provi. Che sia in Nazionale, in Champions o in serie D. Ogni tanto ci provi, e ogni tanto ti riesce. Ma è un lampo, bellissimo e fragoroso, ma è solo un lampo. E non vale per classifiche di nessun genere.
Insomma, tutto sto sproloquio per dire a voi che osannate Ibrahimovic che ora vi tocca osannare pure Mexes. E che, cari miei, l'unica cosa che val la pena di raccontare a vostro nipote Michelino, se avete avuto la fortuna di aver vissuto nel tempo giusto, è una cosa così:

mercoledì 7 novembre 2012

BARACK VS. ALEMANNO

Alle 5:15 del mattino in Italia, Barack Obama annuncia su Twitter la sua rielezione a Presidente degli Stati Uniti d'America. E lo fa così: 

Alle 5:40 del mattino in Italia, il Consiglio Comunale di Roma approva il bilancio. Lo annuncia su Twitter il sindaco Gianni Alemanno. Così:

Il candidato si soffermi sulla comparazione dei toni nel rapporto causa-effetto.