mercoledì 15 febbraio 2012

MA GLI ITALIANI AVEVANO GIA' CAPITO

Dice che gli italiani hanno capito. Glielo dice in inglese, che quelli so’ europei. E tutti applaudono, all’Europarlamento, anzi: standing ovation. E tutti siamo d’accordo: le Olimpiadi a Roma non si faranno (sempre che il Cio ce le avesse poi date…): bene! “Perché non ce le possiamo permettere”: bravo! “Per non danneggiare l’immagine di Paese prudente che ci stiamo costruendo”: biiiis!
E però che bello sarebbe stato vivere in un posto normale. Portare mio figlio alle Olimpiadi, a 9 anni. All’età giusta, nella città più olimpica che c’è. Che bello sarebbe non doverci beare della certificazione che siamo un Paese incivile. Perché a questo ci siamo ridotti: il nostro Presidente del Consiglio tecnico ci sbatte in faccia che non possiamo ambire ad un grande evento mondiale perché ne faremmo mangime per il magna magna nazionale, e noi lo ringraziamo. Scopre acqua calda ma almeno non ci prende in giro: ci spiattella una ragionieristica verità. Il giorno dopo una tale sconfitta morale, i giornali son tutti con lui. E i politici quasi tutti con lui. Con un paio di divertenti distorsioni, tipo il centrosinistra che va d’accordo con la Lega per opposti motivi. Ma tant’è. E si badi bene che non è una questione d’immagine: quella dell’Italia è già bella che sputtanata. E’ questione di sostanza. Di vuoti. Dei buchi di un Paese preda di gente che grufola affari, digerisce, e rutta. Di noi che ci sentiamo cittadini a dispetto di quegli italiani che vivono qui solo accampati.
Ufficializzare al mondo che non possiamo costruire un villaggio Olimpico senza farci la cresta, significa arrendersi ad una logica che al sud tutti conoscono molto bene: fare significa fare male, investire significa regalare, pensare al futuro significa sognare.
Dice che gli italiani hanno capito. Gli italiani avevano già capito, mica so’ fessi.

1 commento:

  1. Innanzitutto sono contento che tu sia tornato sul blog, ti avevo dato per disperso.
    In relazione a quello che dici, la tua è una considerazione amara e condivisibile, però nella sostanza qui per uscire dal tunnel dobbiamo fare i conti con la realtà. Tempo fa scrissi sul mio blog, parlando della sconfitta alle elezioni, che la sinistra aveva perso perchè non era stata in grado di parlare al popolo dei suv che è quello che siamo diventati. Quello che voglio dire è che Monti, che per me non dovrebbe stare dove sta non essendo stato nominato dalla maggioranza uscita dalle urne, (e non sono piccolezze), ha e deve avere il ruolo del pragmatico. Roma in questo momento è forse il buco del culo d'Italia, altro che Olimpiadi. Bisogna prenderne atto e farne uno sprone per cambiare le cose. Ho sin troppo presente il sottopassaggio di Fuorigrotta di Italia 90 per pensare che avremmo potuto fare meglio. Insomma Mario, è vero che non siamo all'altezza e che sarebbe diventato tutto cibo per avvoltoi...Fede

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