venerdì 12 novembre 2010

DISEDUCAZIONE FISICA

Ricordo la prima ora di educazione fisica al Liceo, la prima in assoluto. Un professore di nome Franco, senza cognome. Che ci prende a parte in palestra e comincia ad illustrarci la muscolatura del volto. I miei ricordi si fermano ai muscoli buccinatori. Ecco, regalate ad un quattordicenne la nozione di muscolo buccinatore e resterete per sempre con lui, soprattutto quando finirà sul lettino di uno strizzacervelli (erano anni che volevo dirlo: "strizzacervelli"! Non c'era mai stato modo...).
Fu la prima ed unica lezione "teorica" in cinque anni, passati poi a scegliere tra il pallone di pallavolo e quello da basket. Perché, ragazzi, questo è tutto lo sport previsto dalla scuola italiana: palleggi o schiacciate a capocchia.  O almeno ai tempi miei, che sono tra il mesozoico e il primo governo Berlusconi, più o meno.
Ora, il sogno di quelli che come me non amavano i Beatles e i Rolling Stones, non avevan voglia di studiare e passavano gran parte del loro tempo a fare sport, pensare di sport, parlare di sport, era il seguente orario scolastico: prima ora Educazione fisica, seconda ora Educazione fisica, terza ora Educazione fisica, spacco (figa), quarta ora Educazione fisica, alla quinta niente, si esce un'ora prima perché non c'è più religione (è vecchia questa, ma fa sempre la sua porca figura).
Poi, un giorno, dal putridume di questi torbidi anni scavati nella melma spunta una fatina un po' sadomaso: Mariastella Gelmini. Un colpo di frustino ed ecco l'idea geniale brillarle sotto gli occhialetti da pornosegretaria: IL LICEO DELLO SPORT.
Trascrivo da un take d'agenzia:  "Arriva il liceo dello sport. Ci sta lavorando il ministero dell'Istruzione che vorrebbe lanciare la nuova scuola gia' nell'anno scolastico 2011/2012. Nel nuovo indirizzo si fara' molto sport, ma, soprattutto, si studieranno le varie materie declinate anche in ambito sportivo, dalla storia all'economia. Per creare, in uscita, profili gia' pronti anche per entrare nel mondo dello sport non solo a livello agonistico ma anche dirigenziale".
Bellissimo: in pratica il concetto di "corpore sano in corpore sano", con la mens lì buttata sul divano a guardare Uomini e donne, tanto che ce frega. Voglio dire, al sistema Italia mancava proprio una nuova generazione di Mino Raiola. Ma mica davvero vorremmo lasciare, chessò, la professione di procuratore dei calciatori a gente che nel curriculum c'ha due anni alla Pizzeria Bellanapoli di Amsterdam? Oh, la Gelmini lo sa:  in questo sporco mondo di veline e bomber bisogna arrivarci preparati.
Ah, vabbé, poi ci sarebbero quelli che credono che con il Liceo dello Sport si favorirà l'allevamento intensivo di una nuova generazione di campioni. Ma uno nella vita può credere a tutto, pure a Fini che difende gli omosessuali, che c'entra.
Fossi un tredicenne del 2011 scasserei le palle ai miei genitori fino a convincerli ad iscrivermi lì, nel paradiso dell'educazione fisica. Persino barattando la minicar, in extrema ratio. Che oggi vai a farti un panino con la cultura, mamma, va se ci riesci. Che, non lo sai papi che il futuro dell'Italia è questo? Diventare un enorme Pese dei balocchi, il parco divertimenti del resto dell'Europa che cresce e si specializza.
E chissà dov'è finito Franco, con i suoi muscoli buccinatori.

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