domenica 14 novembre 2010

QUESTO NON E' UN PAESE PER... QUESTO NON E' UN PAESE PUNTO

Io so com'è. Io so cos'è. Io sono stato e potrei essere a breve Paola. Ma io non faccio lo sciopero della fame, una pannellata inflazionata che ha un valore mediatico, ormai, solo se sproporzionato alla causa.

Poiché la rete è ingolfata da Paola, io sapendo di mordere da sdentato, provo a buttare nel mare (lago? pozzanghera?) un'altra goccia di questo Paese che muore piano piano, anzi sempre più velocemente.

Questa è la storia di K. "K" è anonimo perché non ho avuto nemmeno il coraggio di chiedergli se potevo raccontare la sua breve vicenda.
K è un filosofo, precario strasfruttato nel mondo dell'Università. Passa il suo tempo lavorando come e più del suo Barone.
Barone = L'uomo al quale si affida il proprio futuro accademico sperando che un giorno ti apra lo spiraglio. Si fa così, lo sanno pure le pietre fuoricorso.
Studia, ricerca, tiene le lezioni, fa gli esami, aiuta i tesisti, pubblica saggi. Fa il professore, ma guadagna 600 euro all'anno. Cioé non guadagna. Però accumula titoli su titoli. Perché un giorno arriverà il concorso (per un posto da 1.200 euro al mese, eh, mica il SuperEnalotto...) e lui DEVE entrare. Perché è bravo, e perché ci ha puntato tutto. E nel frattempo ha fatto un figlio.
K non è uno sprovveduto. E' un idealista concreto. K sa che il concorso, se arriva e quando arriva, deve arrivare con il candidato già designato. Insomma quel concorso dovrà avere il suo nome già stampato alla casella vincitore. Dopo 10 anni, eccola l'occasione della vita: un solo posto disponibile. E lui c'è: ha più titoli di tutti, e gioca in casa perché il suo Barone è il presidente della Commissione esaminatrice. E' fatta.
E invece no. Il concorso lo vince una candidata del suo gruppo, una signora cinquantenne a cui K, per gentile richiesta del suo Barone, fa da tutor, per aiutarla a svolgere un po' di mansioni ordinarie. Ha meno titoli non solo di K, ma anche degli altri 30 e passa candidati. E vince lei.
Ma come? Ma perché?
Ecco, prendete una chilata di merda, infilateci le mani, sondate: una risposta buona la trovate da soli. Questo sistema è talmente fetente che nemmeno abbassandosi ad essere il più bravo tra i "raccomandati" si ha una chance "meritocratica".
K ha chiuso: "La mia carriera universitaria è finita, a 35 anni. Mi devo trovare un lavoro...".

Io so com'è. Io so cos'è. Io sono stato e potrei essere a breve K.
E K non fa lo sciopero della fame
PiC

1 commento:

  1. K invece dovrebbe fare lo sciopero della fame.
    O sparare a qualcuno.
    O magari denunciare tutto il sistema, facendo nomi e cognomi.

    Agire. E' la cosa più difficile del mondo.

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