Visualizzazione post con etichetta Libero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Libero. Mostra tutti i post

mercoledì 22 febbraio 2012

TUTTI CON LA PUBALGIA, QUELLI DEL CHELSEA...

Il Napoli ha battuto 3-1 il Chelsea. Una robetta piccola così. Con Lavezzi e Cavani, e il San Paolo che danzava a milioni di decibel... Ecco, in una notte così, sfiammata la cronaca sportiva, tocca andare a pescare le minuzie per ritrovarci in pieno la vera Italia. L'Italietta, anzi. L'avete vista tutti, a bordo campo: Eva Carneiro, medico del Chelsea. Una donna, sì. E carina, per giunta. Pensa quanto sono avanti questi inglesi: una dottoressa che tocca le muscolose gambe dei giovanotti milionari. E noi, poverini, a immaginare le peggio cose. Maliziosi da piccolo paese, senza la "p" maiuscola. Altrove una donna che fa il medico e cura dei calciatori non la notano nemmeno. Noi invece ne scriviamo persino sui giornali. Ne facciamo colore, ballerina da circo. Libero, per esempio, usa la sua sottilissima ironia per resocontare gli italiani su questa scandalosa stramberia anglosassone:
"Forse un motivo ci sarà se i giocatori del Chelsea quest'anno faticano a ingranare sia in Premier Leauge che in Champions. E quel motivo potrebbe avere un nome: Eva Carneiro, massaggiatrice dei Blues. La sexy dottoressa è balzata agli onori delle cronache durante il match di Champions tra Napoli e Chelsea quando è intervenuta prima per curare Drogba e successivamente per soccorrere Bonsingwa. (...)Chissà se dopo essere diventata una star del web non smetta i panni di massaggiatrice per iniziare una carriera nella televisione".
La dottoressa è appena diventata una caricatura da spioncino, buona per i film di Pierino. La laurea s'è accartocciata su una pagina di Libero: è nata Eva la "massaggiatrice sexy", vuoi mettere? Da noi ha la carriera assicurata in televisione. Già sentiamo l'eco dei cori allo stadio, le illazioni sottobanco, il gomitino ammiccante dei commentatori. La rivista GQ si domanda: "E' colpa sua se i blues di Villas Boas continuano a perdere?". Tocca rispondere di sì: è chiaro, come no. E' evidente. E poi via, a preparare i bagagli per lasciare il paese, quello senza "p" maiuscola.

giovedì 21 luglio 2011

VOGLIO ANDARE IN CARCERE! NO DAI... MA IO VOGLIO AND... HO DETTO DI NO!

La faccia tosta, dicono. Eppure un direttore di un quotidiano nazionale dovrebbe tenere in minima considerazione, almeno un po', la sua credibilità (quantomeno) di professionista, di uno che conosce le cose di cui parla. Sei fazioso, e vabbé. Ma passare per scemo... Per cui quando stamattina ho visto le prime pagine di Libero e del Giornale sono rimasto interdetto, diciamo.

Ovvero: come si fa a scrivere che il Parlamento "arresta" quelli del Pdl e "salva" quelli del Pd perché ce l'ha con la maggioranza... E' un'analisi non falsa, assolutamente IGNORANTE.

martedì 28 dicembre 2010

DI FINI, E DI USTICA, E DELL'11 SETTEMBRE

Lo so che questo non è Libero. Però mi hanno raccontato una storia, che se fosse vera e non la pubblico che figura ci faccio? Allora nel dubbio, ecco qua. Poi sia la magistratura a verificare i fatti, che io faccio il direttore di un blog, mica è compito mio.
Questa è una storia brutta ma proprio brutta. Paura eh? Me l'ha raccontata un uomo di cui conosco nome cognome e mestiere. Il mestiere ve lo posso pure rivelare, fa il giovane di barbiere. Mi ha chiamato ieri notte: "Non ci dormo più, devo parlarne con qualcuno". Dice che il 27 giugno del 1980, un giovane Gianfranco Fini si trovava alla guida di un caccia libico ed era un po' alticcio. Veniva da una serata di baldorie, e aveva appena consumato 13 rapporti orali consecutivi con un noto trans pugliese. Di questa cosa girerebbe un video, ma purtroppo la mia fonte non è in grado di fornirmelo perché l'ha riconsegnato per sbaglio a Blockbuster al posto del Signore degli anelli. Comunque il giovane Gianfranco avrebbe pagato il trans con un assegno, facilmente rintracciabile se non fosse che proprio l'altro ieri un uragano ha spalancato le finestre della villetta della mia fonte, portandosi via - si suppone verso nord - proprio quel maledetto assegno.
Per tornare alla nostra storia, pare che Fini abbia lanciato tre missili quella notte. Così, per sfogarsi un po'. Uno verso la villa di Arcore, centrando però in pieno il fienile della magione di Emilio Fede. Uno verso Villa Certosa, affondando la prima barca a vela di D'Alema al largo della Maddalena (ma questa è un'altra storia), e un terzo accalappiato al volo dalla Cia, con un apposito retino spaziale della Nasa . Quello stesso missile sarà poi usato molti anni dopo per abbattere la prima delle due Torri gemelle. Di questo fatto non si sa ancora niente perché Obama ha sospeso il piano di Bush di dare all'Italia la colpa dell'11 settembre per avere così il pretesto di bombardare il Colosseo. Quella notte, mi ha ricordato la fonte, cadde un aereo dalle parti di Ustica. Ha chiuso la telefonata così: "Secondo lei è un caso? Perché non lo domandate al capo-scorta di Fini, perché quell'aereo è caduto?". Poi ha riattaccato in fretta come impaurito, lasciandomi con queste precise parole: "Ora devo andare, mi hanno trovato, non so come ma mi hanno trovato. Scappa Marty! I terroristi, i libici!".
Ecco, cari lettori, credo che sia dovere di un blogger portare a galla la verità. Anche senza sapere da dove cazzo arriva. Spero con questo di non fare la fine di Assange.