venerdì 29 ottobre 2010

DICONO (ma io non ci credo)

Oh, io non ci credo. Metto le mani avanti, non sia mai che tra gli sparuti 300 passanti che si sono imbattuti in questo blog, ci sia pure lui, sì lui, proprio lui, ma cerrrrto che lui...
Detto che io non ci credo, dicono che a Roma lo sapevano tutti. Dicono che bastava farsi due chiacchiere con una qualsiasi attricetta del fantabosco spettacolino (per gli amanti degli acronimi: spettacolo capitolino) per farsi narrare li peggio gossip. Dicono che sì, le minorenni, pure le minorenni, e allora? Dicono che l'uomo è fatto così, gli piacciono le donne, gli piace il gioco, gli piace giocare con le donne, gli piace donnare con il gioco. Lo dice pure l'uomo, pensa un po'. Dicono che praticamente di fronte alla sede del Pdl c'è un sexy club, l'Elite2, che a fasi alterne - tipo dal 10 maggio 1994 al 17 gennaio 1995, dal 11 giugno 2001 al 23 aprile 2005, dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, dal 7 maggio 2008 a oggi - finisce sempre sull'orlo della bancarotta per la troppa concorrenza. Questione d'età, le lap-tardone dell'est non reggono il confronto. Dicono che un paio di volte hanno bussato al citofono gli autisti delle auto blu (i puffi?): "Nooooo, è di fronteeee". Dicono  - però qui si trascende, eh - che per arrivare a certe prestazioni ricorresse alla punturina miracolosa. Ma che tanto - dicono - è soprattutto un attento osservatore delle cose altrui. Dicono che il suo entourage (voglio anche io un entourage, dove si compra? Non sei un cazzo ormai se non hai un entourage) non si preoccupa nemmeno di blindare il fortino per certe cose, ché tanto pure se vengon fuori queste storielle diventano una specie di campagna elettorale puntata sull'orgoglioso sciupafemmine del maschio italico. Gli dici che non è che gli italiani sono davvero così fessi... No, non glielo dici. Perché tu - come me - non ci credi.
Sottolineato che io non ci credo, dico che alla fine di questa giostra della gnocca vince sempre lui. Perché trasforma Repubblica in Chi. Perché regala al PD un'altra campagna elettorale precotta, e ovviamente paccotto. Perché è vero che Famiglia Cristiana ormai passa per la Pravda, ma intanto nelle chiese i sacerdoti continuano ad indirizzare i voti, e il Vaticano ingoia pure le bestemmie del giocherellone, purché siano decontestualizzate ovviamente. Perché alla fine, ma proprio alla fine, morrà (ma anche no) libero, nel letto del Quirinale, tra le gambe di una o più future ministre. Alla faccia di quelli che dicono e di quelli che ci credono (e io non ci credo).
PiC

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