venerdì 30 settembre 2011

CROCIATA LEGGE BAGNASCO (E SCEMO CHI NON LO LEGGE)

Dopo "Carfagna legge Bagnasco" (autocit.), ecco "Crociata rilegge Bagnasco", perché non si dica in giro che il presidente della Cei è uno che sa esprimersi in maniera chiara da solo. Visto a non fare nomi, Bagnà? Allora ti becchi prima le flautolenze nelle sagrestie, e poi le crociate di Crociata. Che se ne esce con una delle cose più divertenti da quando l'uomo ha inventato la Bibbia:  "A scanso di equivoci la Cei, notoriamente, non fa i governi e nemmeno li manda a casa".
A scanso di equivoci, notoriamente, Bagnasco mandi Crociata a fare il portavoce della Gelmini (tra il tunnel Ginevra-Gran Sasso e la Chiesa che non fa politica non so scegliere quale sia la più ganza...), e riprenda la parola: dica, Bagnasco, se nella sua sagrestia c'è qualcosa che puzza, se ce l'aveva con Berlusconi o con Penati, se intendeva biasimare il premier mignotauro (cit. Blob) o l'intera comunità dei cristiani italiani bassi, con le orecchie enormi, sessuomani e presidenti del Consiglio.
Sarebbe bellissimo avere un "Bagnasco legge Bagnasco", e magari potremmo buttar dentro una di quelle minchiate interattive: facciamo un testo a risposta multipla, così gli stessi lettori possono dare il loro indirizzo al discorso.
Si fa per giocare eh, notoriamente questo blog non legge Bagnasco. A scanso di equivoci.

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