lunedì 18 luglio 2011

IL GIOCO DEI NON: L'INTER NON PERDE QUEL CHE NON VINSE

Alla fine, ma proprio alla fine, l'Inter vince lo scudetto del 2006, anzi non perde lo scudetto che non aveva vinto. Il "gioco dei non" è complicato, e a seguirlo tutto viene un po' la nausea. Ma è il filo aggrovigliato della logica retroattiva che chiude a chiave (forse, chissà) la bacheca dell'anno più storto del pallone italiano. Come si sapeva, il Consiglio federale della Figc si è riunito e ha deciso di non decidere. Ha approvato, cioé, la delibera in cui dichiara che non ci sono i presupposti giuridici per la revoca dello scudetto 2006 alla società di Moratti (un voto contrario e due astenuti sui 25 totali). Perde, dunque, la squadra che l'aveva vinto per primo, quel titolo: la Juve. L'istanza che chiedeva parità di trattamento dopo le ultime intercettazioni emerse al processo di Calciopoli vale ormai carta straccia. Perché il Consiglio federale ha voluto "rispettare le norme vigenti" e si è autoproclamato "non competente" a revocare lo scudetto maledetto consegnato all'Inter dopo le sentenze della Corte Federale. Trovando il sunto nel gioco di parole: il commissario straordinario Guido Rossi non esercitò la "non assegnazione", e quindi oggi, 2011, non ci può essere la revoca. Un ragionamento tutto in negativo, e non è un caso.

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