Arrivato alle 16:48, mi sono ritirato nelle mie stanze, ho messo sul fuoco una camomilla, e pio piissimo mi sono immerso nella "prolusione al consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana", letto dal cardinale Angelo Bagnasco. Assentendo in genuflessione alle preoccupazioni dei vescovi sulla moralità della nostra classe politica, e sgomentandomi dello sgomento della comunità per il mercimonio di sé che fuorvia i ggggiovani, trasalendo per "il disastro antropologico" che i nostri ragazzi stanno subendo, beh... leggo la seguente sacrosanta dichiarazione: "E' il momento di pagare tutti nella giusta misura le tasse che la comunità impone".
Ecco, Sua Eminenza (o come cacchio ama essere appellato), che dice, comincia la Chiesa con l'Ici?
No, così, giusto perché poi non si dica che continuate ad aprir bocca a cazzo di cane... che Dio ve ne scampi...
(ma sta camomilla quando fa effetto?)
lunedì 24 gennaio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
MORALITA' PAPALE
M'ero messo di buzzo buono per azzannare i ridicoli commenti vaticani sull'andazzo morale del Presidente del Consiglio, e poi scorgo la vignetta di Makkox... Ecco, dice già tutto lui, per quanto mi riguarda.
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giovedì 20 gennaio 2011
DELEGA AL DECORO
Assodato che uno può essere anche Belzebù, e fare politica. Acclarato che uno in perfetta buonafede ci può anche cascare, no? Ammesso che nessuno lo sapesse, perché Francesco Maria Orsi aveva un giro di puttane e cocaina ma non ne faceva parola con alcuno (egoista!). Ma dico io, caro Alemanno, tra i tanti ruoli che si poteva inventare per questo consigliere comunale di Roma ma proprio la DELEGA AL DECORO gli doveva dare? Mah... questi se la vanno proprio a cercare...
martedì 18 gennaio 2011
IL MOSTRO FINALE
Noi che negli anni Ottanta smanettavamo tra Commodore 64 e Amiga, ci siamo arrivati spesso al mostro finale. Solitamente una bestia enorme, un'astronave infuocata, un superalieno mangiacristiani. Servivano, per farlo fuori, una buona decina di minuti di fuoco a volontà, la parziale perdita di sensibilità di un paio di falangi, sguardo catatonico inchiodato al monitor e una discreta dose di culo.
Ecco, mi sa tanto che ci siamo. Il mostro finale è lì davanti a noi. Su tutti i nostri teleschermi, accerchiato come non mai. Ogni tanto sputa scempiagini dall'lcd, ma che ci vuole: pulsante destro e zomp, saltato!
Un'occasione d'oro. Tutti ce la stanno mettendo tutta: Fini, la Consulta, Ruby e troie accessorie. Barcolla, sì sì, dai che sta cadendo! E allora "Sì, c'è lui dietro le stragi del '93". E i vescovi, i vescovi: "Sconvolgente, immorale". E Napolitano, forza Giorgio: "Non ci ho parlato con quello lì".
A questo punto faccio un appello a tutte le persone di buona volontà: chiunque voglia partecipare al videogame, l'Italia è entrata ufficialmente in modalità multiplayer. L'avete visto ubriaco tra gli hooligans inglesi? Parlate! Fu lui a lanciare la monetina in testa ad Alemao per il secondo scudetto del Napoli? Scrivete ad un giornale! Avete le prove, ma anche solo un indizio, che ci sia lui dietro il successo letterario di Moccia? Rivolgetevi alla più vicina Questura.
Vinciamo sta benedetta partita!
Ecco, mi sa tanto che ci siamo. Il mostro finale è lì davanti a noi. Su tutti i nostri teleschermi, accerchiato come non mai. Ogni tanto sputa scempiagini dall'lcd, ma che ci vuole: pulsante destro e zomp, saltato!
Un'occasione d'oro. Tutti ce la stanno mettendo tutta: Fini, la Consulta, Ruby e troie accessorie. Barcolla, sì sì, dai che sta cadendo! E allora "Sì, c'è lui dietro le stragi del '93". E i vescovi, i vescovi: "Sconvolgente, immorale". E Napolitano, forza Giorgio: "Non ci ho parlato con quello lì".
A questo punto faccio un appello a tutte le persone di buona volontà: chiunque voglia partecipare al videogame, l'Italia è entrata ufficialmente in modalità multiplayer. L'avete visto ubriaco tra gli hooligans inglesi? Parlate! Fu lui a lanciare la monetina in testa ad Alemao per il secondo scudetto del Napoli? Scrivete ad un giornale! Avete le prove, ma anche solo un indizio, che ci sia lui dietro il successo letterario di Moccia? Rivolgetevi alla più vicina Questura.
Vinciamo sta benedetta partita!
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martedì 11 gennaio 2011
MEZZO SECOLO DI PANINI
Oggi sono stato alla presentazione del nuovo album Panini. Sono 50 anni che gli italiani crescono attaccando figurine, e sniffando colla. Ed è un bel crescere, per chi ha provato. Non mi perderò in smoccolate per ricordare a tutti quanto fosse bello giocarsi i doppioni a "mignolino" (non sapete di cosa parlo? Più che altro non sapete che vi siete persi...). Però oggi ho aperto a caso l'album, e mi sono ritrovato il Genoa con Toni stampato a tutta pagina. E più avanti c'era Ronaldinho con la maglia del Milan. Ecco, questi della Panini sono incredibilmente bravi a tenere in piedi la baracca da mezzo secolo, si sono pure dovuti inventare l'app per l'Iphone, pensa te. Però fanno una fatica boia. Perché anche se il circo è un luccicore continuo - e più s'illumina più ha bisogno di luci per abbagliare il pallonaro - poi alla fine non ti ci raccapezzi più. Non hai più certezze, e non è solo la vecchia manfrina che tanto ci piaceva dei numeri dall'1 all'11, no. E' che proprio il calcio s'è sfarinato, e ci vuole proprio una gran passione per farselo piacere ancora. Ecco, chissà se mai a qualcuno passerà per la testa che per ritrovare la retta via basterebbe seguire i tempi e i modi del vecchio album Panini. Per collezionare figurine, e non solo ricordi.
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martedì 4 gennaio 2011
SE IL CAMPIONE ITALIANO NON E' ABBASTANZA ITALIANO
Eusebio è un campione italiano non italiano. Di più, è una promessa italiana che l'Italia non può mantenere, non ora. Perché è un G2, un italiano di seconda generazione. Per legge non ha (ancora) la cittadinanza, e quindi il Coni non potrà dargli la maglia azzurra per andare alle Olimpiadi di Londra 2012. Fa niente che Eusebio Haliti, 19 anni, sia il più forte quattrocentista juniores d'Italia. Vive e fa atletica a Bisceglie, in provincia di Bari, ma è nato a Scutari, in Albania. E la legge sulla cittadinanza (numero 91 del 1992) non ammette ignoranza né privilegi: per chiederla, i ragazzi stranieri cresciuti da noi devono dimostrare di risiedere legalmente nel nostro Paese da almeno 10 anni. Per Eusebio la fatidica data scatterà solo nel settembre 2012, tre mesi dopo l'apertura dei Giochi. Troppo tardi. Il bello - anzi il brutto - è che lui è arrivato in Italia con la madre e la sorella nel settembre 2000, ma può documentare la residenza solo a partire dal settembre 2002.
"La legge sulla cittadinanza e' una norma iniqua che ci impedisce di schierare i nostri atleti. E dico nostri perche' questi ragazzi sono italiani - commenta Tonino Ferro, l'allenatore di Eusebio -. È assurdo: abbiamo dei campioni e non li possiamo far gareggiare a livello internazionale". L'atleta pugliese (almeno pugliese lo è), tra l'altro, si può dire che è il migliore italiano sui 400, ma anche il secondo, il terzo, il quarto... detiene le prime otto prestazioni cronometriche italiane sui 400 metri, ed è settimo nelle graduatorie europee under 20. Il suo miglior tempo lo ha ottenuto al meeting internazionale di Ginevra lo scorso giugno: 47 secondi netti. "Chi vince i campionati italiani e' il primo candidato per la nazionale. Ma io non posso gareggiare vestendo la maglia azzurra: questa è la cosa più frustrante -spiega Eusebio-. Mi sono anche perso delle belle occasioni, ad esempio non posso entrare a far parte dei gruppi sportivi militari. Ho frequentato le scuole in Italia, conosco la storia di questo Paese, i miei amici e la mia ragazza sono qui. Quando dico casa, penso a Bisceglie".
L'ipotesi di gareggiare per l'Albania non l'ha mai presa in considerazione anche se da Tirana è arrivata l'offerta di una borsa di studio. Preferisce restare in stand by per due anni e attendere lui, velocissimo, le lentezze della burocrazia: "Se tutto va bene, avrò la cittadinanza all'eta' di 21 anni, ma sono tranquillo perché so che i miei obiettivi come atleta sono di più lungo periodo". Questo non è un Paese per giovani, e nemmeno per italiani...
"La legge sulla cittadinanza e' una norma iniqua che ci impedisce di schierare i nostri atleti. E dico nostri perche' questi ragazzi sono italiani - commenta Tonino Ferro, l'allenatore di Eusebio -. È assurdo: abbiamo dei campioni e non li possiamo far gareggiare a livello internazionale". L'atleta pugliese (almeno pugliese lo è), tra l'altro, si può dire che è il migliore italiano sui 400, ma anche il secondo, il terzo, il quarto... detiene le prime otto prestazioni cronometriche italiane sui 400 metri, ed è settimo nelle graduatorie europee under 20. Il suo miglior tempo lo ha ottenuto al meeting internazionale di Ginevra lo scorso giugno: 47 secondi netti. "Chi vince i campionati italiani e' il primo candidato per la nazionale. Ma io non posso gareggiare vestendo la maglia azzurra: questa è la cosa più frustrante -spiega Eusebio-. Mi sono anche perso delle belle occasioni, ad esempio non posso entrare a far parte dei gruppi sportivi militari. Ho frequentato le scuole in Italia, conosco la storia di questo Paese, i miei amici e la mia ragazza sono qui. Quando dico casa, penso a Bisceglie".
L'ipotesi di gareggiare per l'Albania non l'ha mai presa in considerazione anche se da Tirana è arrivata l'offerta di una borsa di studio. Preferisce restare in stand by per due anni e attendere lui, velocissimo, le lentezze della burocrazia: "Se tutto va bene, avrò la cittadinanza all'eta' di 21 anni, ma sono tranquillo perché so che i miei obiettivi come atleta sono di più lungo periodo". Questo non è un Paese per giovani, e nemmeno per italiani...
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lunedì 3 gennaio 2011
ESTRADINHO
Hai voglia a criticare. Ma nella vacuità della ciancia generale Berlusconi è stato l'unico a fare un passo concreto per far estradare Battisti: in segno di buona volontà ha ridato Ronaldinho al Brasile. Poi se nemmeno così... oh, non è mica più colpa sua!
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