lunedì 25 febbraio 2013

SE QUESTO È UN NEGRO

Negro. Pure di merda. Ecco: negro di merda. Fossi di colore e giocassi a pallone davanti a 70.000 persone gradirei essere chamato negro di merda. Cosí almeno avrei la sacrosanta opportunità di mandare tutti affanculo con un gesto plateale (chessó, con un calcio volante alla Cantona, tipo), di fermare la partita, di andare in tv e passare per esempio dell'anti-razzismo popolare, eroe della causa. Invece, dico, di questa rarefatta atmosfera di mancato allarme, e soffuso giubilo politically correct: non hanno fatto "bu" a Balotelli, durante il derby di Milano. Evviva. Peró dalla curva interista gli hanno gonfiato in faccia le banane ad altezza tifoso (a simboleggiare intrinsecamente il connubio cazzone che gonfia un cazzo, diciamo). Gli hanno offeso la mamma, e pure la figlia (sua, non sua... che differenza fa? È un neonato!). Lo hanno fischiato. E sottolineo fischiato, perchè il fischio ad personam senza particolari demeriti scatenanti è stato dipinto alla vigilia come l'arma accettabile per l'offesa al reprobo ex. Cioè: le tifoserie organizzate lo hanno proprio diramato come vademecum, il fischiate ma niente "bu". E i giornali tutti ad applaudire compunti: bravi, che bel clima di sport. A nessuno piú passa per la mente che l'avversario sportivo non debba essere offeso, e punto. Che in teoria si andrebbe allo stadio a sostenere la propria parte, se non addirittura a godersi una competizione e basta. È una idea morta e sepolta, proprio. Per cui, poi, se davvero uno stadio intero ti massacra per un'ora e mezza urlando in coro le peggio cose su mamma e figlia, ma senza mai scadere nel razzismo conclamato, allora va tutto bene. Non si sospende la partita, e la vittima non puó nemmeno protestare come ieri ha fatto Balotelli portando un dito davanti alla bocca guardando la sua ex curva. No: Zanetti lo ha ripreso, Cambiasso pure. Devi stare zitto, sopportare, perchè il "figlio di puttana" è offesa accettabile, fa parte della coreografia sonora. Vieni demolito come uomo, ma non come negro. Che culo, eh?

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